• Sab. Apr 1st, 2023

Noli me tangere del Tiziano a cura di Alessio Fucile Storico dell’arte

Ben trovato, eccoti «Noli me tangere» del Tiziano, opera del 1511 ca. conservata alla National Gallery di Londra.

L’alba inizia a illuminare un nuovo giorno. Maria di Magdala corre al sepolcro dove avevano posto Gesù morto, unica consolazione che le resta è poter preparare per la sepoltura quel corpo martoriato e oltraggiato appena poche ore prima. Si accorge che la pietra della tomba è stata tolta e dunque resta vicino al sepolcro a meditare, colpita da una morte dura da accettare e costretta a ripercorrere solo i suoi ricordi. Nel chiarore del giorno che sorge si scorge però un uomo che avanza: Maddalena pensa che sia il giardiniere e gli chiede se fosse stato lui a portare via il corpo di Gesù. Lo sente pronunciare il suo nome ed il suo cuore ha un sussulto nel comprendere che Gesù è vivo, lì davanti a lei. Ecco che il Maestro la guarda negli occhi e le sorride con tenerezza, felice che sia rimasta stata lì ad attenderlo nella più interminabile delle notti.

Tiziano rappresenta i due protagonisti in primo piano, l’una di fronte all’altro. Tiziano ha eliminato ogni riferimento religioso, dunque non c’è alcuna tomba vuota, non ci sono angeli, non c’è vessillo con la croce: potrebbe essere l’incontro di due innamorati, all’inizio di una bella giornata. Una quercia è in asse con le due figure e ricorda l’albero del giardino dell’Eden. Anche la vanga di Cristo allude – oltre che all’incomprensione della Maddalena – al giardino terrestre, luogo nel quale l’uomo è al cospetto di Dio e in armonia con il tutto. Maria indossa una veste bianca e un mantello rosso, i colori della fede e dell’amore, e ancora stringe nella mano poggiata per terra l’unguento con il quale avrebbe voluto cospargere il corpo di Gesù; è in ginocchio perché è stata sorpresa mentre cercava il Maestro, ma soprattutto perché «nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore». Il pittore, per sottolineare la desolazione di Maddalena, la colloca su un terreno arido e sassoso; poco più in là invece, dove sta quell’uomo che ella riconosce come colui che l’ha salvata con il suo perdono, la terra è un tripudio di vegetazione rigogliosa e viva perché in quel momento tutta la creazione acquista senso e dalla morte del peccato originale in cui l’uomo è caduto tutto ritorna vivo, godendo della redenzione della risurrezione. Gesù è in una nuova dimensione: è sempre lui, ma non lo stesso di prima. Anticipa ciò che attende ogni uomo: anche tu sei destinato alla glorificazione e all’eternità ed esserne consapevole ti aiuta a ridimensionare le fatiche quotidiane. San Pietro scrive: «Siate ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove». Dante scrive: «L’uomo senza la certezza di una vita in avvenire è il più infelice degli animali». La certezza del Paradiso ti mette le ali per affrontare i venti contrari di questa vita.

Un amore sincero spinge la Maddalena a voler toccare il Maestro: alza la mano e sfiora la sua veste bianca, il viso esprime tutto il suo desiderio. Gesù con eleganza sposta il proprio mantello candido, dipinto con i colori del cielo fresco di rugiada; si sposta con il bacino ma si protende verso il volto di Maria e, guardandola negli occhi, le affida il compito di annunciare ai discepoli la sua risurrezione. Gesù decide di affidare questa missione non ad una donna qualsiasi, ma a colei che nel peccato seppe capire il mistero della conversione.

In alto sulla collina destra, un pastore con un cagnolino corre verso il gregge che, sperduto nella boscaglia e senza alcuna protezione, è esposto alle belve feroci. Il pastore è figura di Gesù che si prende cura delle sue pecorelle, smarrite a causa della sua morte. Sempre sulla collina si vede un gruppo di case, la comunità umana a cui la Maddalena annuncerà l’incontro con Gesù, esperienza che ha dato senso alla sua vita. Anche per te la salvezza può celarsi in un incontro che dà  significato alla tua esistenza. Grazie per la tua attenzione.