• Sab. Apr 1st, 2023

Ben trovato! Ti presento l’opera del pittore russo Andrey Mironov, «Gesù e la peccatrice», realizzata nel 2011. Probabilmente l’autore ha avuto come testo evangelico di riferimento l’episodio in cui si parla di una donna scoperta in flagrante adulterio e portata davanti a Gesù. Ti confesso che sono rimasto ammaliato da quest’opera, soprattutto dallo sguardo della donna, che mi ha subito richiamato un incontro simile avuto da Gesù di cui parla solo l’evangelista Luca. Gesù è invitato a pranzo da un fariseo e mentre è a tavola «Ecco una donna arriva». Si tratta di una pubblica peccatrice, forse una prostituta. «Fermatasi si rannicchiò piangendo ai piedi di lui». Sono lacrime di pentimento per i propri peccati e di consolazione per il perdono ottenuto, siccome si piange per il dolore ma anche per la gioia: il pianto di gioia porta sempre con sé il sollievo, perché si sa cosa sarebbe potuto essere altrimenti, si conosce l’alternativa, la peccatrice sa cosa avrebbe voluto dire non ricevere il perdono sperato. Ogni pentimento inaugura un fiducioso dialogo con Dio, fatto di gesti e silenzi, tipici di chi ama. La donna dipinta da Mironov «si rannicchia ai piedi di Gesù»: sembra una bambina, consegna a Gesù i brandelli della sua dignità, i capelli, la cosa più preziosa per una donna a quei tempi. Un tempo, anche alle suore veniva chiesto di tagliare i capelli, credo come segno di rinuncia e del dono a Dio della propria femminilità. Mi piace più però questa immagine evangelica, in cui questa donna non taglia i capelli, non rinuncia alla sua bellezza o ai suoi talenti, ma li usa per Gesù: prima li metteva al servizio del male e nella ricerca ossessiva della riconoscenza altrui, adesso li usa per Gesù perché comprende che Lui può darle quello che da tanto tempo cerca, affetto e amore. Lo sguardo della donna mi affascina: dietro i suoi occhi velati di lacrime passa come un film la sua vita, le delusioni, i tradimenti, l’affetto ricercato e mai trovato, il suo bisogno di amore che nessuno ha compreso ma solo usato, lasciandola ancora più vuota e sola. E in questa solitudine ha sentito parlare di Qualcuno che annuncia una novità, che sembra possedere una parola capace di sanare ferite e ridare slancio; rianimata di speranza, sfida le convenzioni sociali, si intrufola in una sala per soli uomini e si getta ai piedi di Gesù.

A nessuno è lecito arrendersi, per quanto in rovina possa essere la tua anima, Gesù ti invita ad assegnargli l’appalto per i lavori di manutenzione del tuo cuore. Vorrei dirti: Coraggio! Fidati di lui che ricostruisce la tua anima. Vai da Lui e raccontagli di te, delle tue ferite, dei tuoi fallimenti, delle delusioni, degli errori…. La schiettezza del cuore è il segreto per dare a Dio la possibilità di raggiungerti: Dio ha controllo su tutto, ma non è un tiranno, lascia che siamo noi a concedergli di guardarci nel cuore; il suo cuore intanto, fa festa ogni volta che può perdonare. Quanto ti fa bene credere a questa verità! Non piagnucolare su te stesso: alzati, vai da Lui che ti aspetta per perdonarti e darti nuove possibilità. Questa ragazza ha esitato prima di decidere, forse ha pensato che Dio non potesse amarla perché non lo meritava. Quante volte anche tu inconsciamente nutri queste idee: Dio non mi può amare, mi amerebbe se io fossi così o cosà… Dio ti ama e basta! È un amore incondizionato. Paolo lo ha compreso e lo scrive: «Dio dimostra il suo amore verso di noi, perché mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi». La nostra compagna di viaggio si è sentita amata e da questa consapevolezza ha trovato forza per rispondere a sua volta con l’amore. L’amore crea amore. Prendendo coscienza di essere amato da Dio, scatta in te la volontà di tagliare col peccato e di non farti più del male. Per questo è urgente scoprire quanto Dio ti ama! Meraviglioso il complimento che Gesù fa alla donna rivolto al fariseo: «Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi e li ha asciugati con i suoi capelli». La donna è riconoscentee ama molto perché ha scoperto in questo maestro nascosto, di cui nell’opera vediamo solo i piedi, quello di cui aveva veramente bisogno. Alla fine Gesù le dice: «Và in pace!»: la donna era caduta in basso, molto in basso, ma proprio per questo adesso può dire che colui che conosceva solo per sentito dire, ora le sue mani lo hanno toccato, le sue lacrime hanno bagnato i suoi piedi, le sue labbra hanno assaggiato la dolcezza del suo corpo. Quella donna che andava elemosinando amore passando tra le braccia di tanti falsi amanti, finalmente è stata abbracciata dall’Amore! Ti auguro che anche tu possa fare la stessa esperienza! Grazie per la tua attenzione.

Alessio Fucile, Storico dell’Arte.